A Natale le strade delle città e le nostre case sono un tripudio di luci e colori.
Ogni cosa sembra ispirare armonia e tranquillità.
Come obiettare, d’altronde: la luce è da sempre simbolo d’amore e di pace e proprio per questo motivo la luminosa atmosfera di festa riesce a toccare l’uomo nella sua intimità.
Ognuno di noi ha desiderio e bisogno di pace, c’è tanta voglia di stare bene!
Se da una parte, però, durante le nostre giornate sempre più frenetiche e impegnate, cariche di emozioni diverse e contrastanti, il mondo esterno sembra raccontarci spensieratezza e felicità; dall’altra non è così difficile notare come questo clima di apparente serenità non sia in perfetto accordo con quello che sentiamo dentro di noi.
Ecco perché occorre concedersi un momento di pausa e domandarci come stiamo realmente riconciliarci con il passato, comprendere perché i nostri occhi appaiono più spenti.
L’avvento di questa festività rappresenta cosi periodo migliore per muovere i primi passi verso la riscoperta di noi stessi e del bene che possiamo fare per noi e per gli altri.
Come ritrovare, quindi, la vera luce e lasciare che pervada il nostro cuore e le nostre vite! Come non farsi ingannare dai begli addobbi e dai sorrisi poco sinceri?
Riassaporare il significato del Natale.
E qui che lo scautismo gioca un ruolo fondamentale.
I valori che uno scout impara a coltivare negli anni sono coerenti con ciò che sentiamo di dover riscoprire e di gustare in questo momento dell’anno.
Essere scout vuol dire rimanere fedeli ad una scelta fatta. Uno stile di vita fondato su ideali di fratellanza, rispetto, empatia, condivisione.
Essere scout vuol dire essere una persona di cui ci si può fidare, collaborativa e solidale. “Con l’uniforme o senza, scout sempre, oltre ogni apparenza”: questo è il mio motto personale.
Il senso di pienezza che deriva dal fare del proprio meglio, dall’aiutare il più piccolo e dall’essere sempre pronto a servire non è semplice da descrivere a parole; quasi impossibile esprimere come un gesto spontaneo e una parola gentile riescano a far sorridere l’anima.
Una vita scout non è una vita ricolma di astrattismi, di buoni propositi mai realizzati, ma una vita di azioni concrete, azioni di altruismo, spirito di sacrificio.
Una vita scout è imparare a donarsi, a sentirsi parte di una grande famiglia.
Essere scout vuol dire essere uno dei mattoni che costruiscono una grande casa. Ed essere casa vuol dire avere mente e cuore aperti e attenti ai bisogni e alle sofferenze di chi ci vive accanto.
articolo di Giorgia Caputo
(tratto da “Voci Giovani” nr. 30 – dicembre 2019)
